Ricambi auto, contraffatti e mercato nero?
Il costo dei ricambi originali cresce vertiginosamente. Questo favorirà il mercato nero dei ricambi auto, di quelli contraffatti e non originali. Allarme lanciato da DAT-Italia
RICAMBI AUTO – Ci sono tutte le premesse affinché il mercato dei ricambi al nero possa crescere. La motivazione può ricercarsi nei risultati dell’ultima ricerca di DAT-Italia, azienda specializzata nell’elaborazione dati del settore Automotive: evidenzia l’aumento ricambi auto originali per il gruppo FCA. Nel 2017 il costo medio è salito di oltre il 3% in base al dato dichiarato dai costruttori. L’analisi evidenzia aumenti rispetto al 2017 che vanno da circa il 3% (ricambi per Panda, ricambi per 500X, ricambi per Jeep Renegate, ricambi per Giulietta) a punte del 14% per i fari della Golf. Tra i virtuosi troviamo un costo dei ricambi contenuto per Renault (Clio), Ford (Fiesta), Toyota (Yaris) Peugeot (208) e Opel (Corsa) che finora non hanno ancora aumentato i prezzi rispetto al 2017 oppure hanno già dato negli anni precedenti.
Caro Ricambi – l’analisi di DAT-Italia
Prendendo in considerazione i ricambi utilizzati dalle carrozzerie delle vetture maggiormente vendute nel 2017 si evince che nell’ultimo anno, il costo medio è salito di oltre il 3% a seconda dei costruttori. E, se rivolgiamo uno sguardo al passato, il costo è aumentato del 5%.
I gruppi che finora non hanno ancora incrementato i prezzi dei ricambi rispetto al 2017 (Renault Clio; Toyota Yaris, Peugeot 208) hanno aumentato i prezzi nei due anni precedenti (2016 e 2017) dal 3-5% fino al 25% . Più lineari gli aumenti di Fiat-Chrysler di circa il 3% annuo.
Caro ricambi auto con prezzi maggiori che favoriscono il mercato nero
Con l’aumentare dei pezzi di ricambio, il costo di manutenzione e riparazione dell’auto diventa sempre più elevato, e questo magari può essere motivo di una vendita ridotta di vetture nell’ultimo periodo, con un mercato auto a giugno sceso del 7,3%. Questi costi elevati, valgono sia per le assicurazioni che pagano 4 miliardi di euro per danni alle cose dei circa 2 milioni di sinistri ogni anno, sia per gli utenti finali che vorrebbero poter permettersi una riparazione adeguata per la propria auto. In entrambe i casi è sempre quest’ultimo a pagarne le conseguenze. Non solo: così si alimenta il mercato nero dei pezzi rubati, delle parti non originali e spesso non omologate importate dalla Cina.
“Considerando che la frequenza ed il numero di sinistri è rimasto abbastanza stabile negli ultimi anni – ha commentato l’ing. Antonio Coppola – l’aumento dei prezzi dei ricambi si giustifica solo con una maggior tendenza degli autoriparatori a sostituire i ricambi danneggiati piuttosto che ripararli. E’ chiaro che di questo passo c’è il rischio di invertire la tendenza oppure di favorire il mercato dei ricambi non originali”.
Inoltre – continua il noto ingegnere – il grande declamato aumento di immatricolazioni del 2017 non è coerente con i consumi di combustibile. Proprio nel 2017 sono addirittura diminuiti (- 4,25% il diesel e -1% la benzina). Infatti, l’apparente aumento è dovuto alle autoimmatricolazioni che nel 2017 si è incrementato del 49% rispetto al 2016. Resta di fatto che costruttori e concessionari dovrebbero valutare meglio l’importanza di offrire un buon servizio post vendita al giusto prezzo; per aumentare i passaggi e magari vendere realmente più auto (nuove ed usate)“.
Un allarme che deve far riflettere e contenere i prezzi delle parti auto. Se il costo dei ricambi originali continuerà a salire parallelamente sono forti le possibilità di un ampliamento del mercato per i ricambi non originali, quelli contraffatti o addirittura cresceranno i volumi di quelli reperiti nel mercato nero!