Auto diesel, secondo il CNR inquinano meno delle elettriche
Secondo il CNR le auto diesel di ultima generazione inquinano meno delle elettriche, considerando l'intero ciclo di vita di un modello elettrico
AUTO DIESEL – I motori diesel continuano ad essere demonizzati da più fronti con alcune case auto che si sono lasciate trasportare dall’attuale moda impetrante dell’elettrico a tutti costi.
D’altro canto ci sono case auto che ancora credono fortemente nei moderni motori diesel, reputandoli amici dell’ambiente, alla stessa stregua delle auto elettriche, considerando l’intero processo di vita.
Auto diesel VS auto elettriche
In pratica nel confronto fra le due tecnologie, prendendo in considerazione l’intero ciclo di prodotto (compresa la fabbricazione), vediamo come siano simili fra loro le emissioni di CO2. Anzi le auto diesel hanno emissioni ancora più inferiori di quelle elettriche.
Il confronto ha dell’incredibile semplicemente perché l’energia elettrica prodotta è poca quella che arriva da fonti rinnovabili.
I veicoli elettrici inoltre dispongono di batterie soggette ad usura che dopo un certo periodo di tempo vanno sostituite e di conseguenza smaltite, creando così nuova CO2.
Dunque allo stato delle cose i nuovi motori diesel Euro 6 sembrano essere ancora il miglior compromesso fra prestazioni, consumi ed emissioni inquinanti.
L’elettrico sarà il futuro ma ancora troppo lontano perché per renderlo totalmente a zero emissioni intorno serve un lavoro importante, ancora più grande di quello in atto.
Oltre alle criticità legate alle infrastrutture di ricarica ed ai costi delle macchine, l’approvvigionamento dell’energia per forza di cose dovrà derivare totalmente da fonti rinnovabili.
Auto diesel RICERCHE CNR
Questa tesi e suffragata dalle ricerche del CNR sui moderni motori diesel, presentate nel corso della Conferenza stampa dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, in occasione dell’Automotive Dealer Day di Verona, che si è svolto dal 15 al 17 maggio 2018.
In questa sede si è parlato a fondo del futuro della mobilità, con le case auto che hanno esposto la loro strategia nella transizione energetica.
L’Istituto Motori del CNR di Napoli, rappresentato a Verona dai Ricercatori Maria Vittoria Prati e Carlo Beatrice, afferma che le tecnologie motoristiche attualmente in sviluppo avranno un livello di inquinamento praticamente trascurabile nel prossimo decennio.
Il motore a combustione interna resta uno strumento strategico al fine di una efficace transizione verso una mobilità “CO2 Neutral” per i paesi europei.
Gli Euro 6 diesel di nuova omologazione infatti emettono CO2 molto contenute, inferiori anche a quelli omologhi a benzina.
I nuovi motori a gasolio inoltre riescono a gestire gli ossidi di azoto, i famigerati NOx, molto meglio e contenendone le emissioni entro i limiti imposti dalla legge.
In questa direzione, ad esempio, Bosch ha messo a punto anche una tecnologia diesel in grado di abbattere le emissioni di NOx fino a 10-15 mg/km.
L’abbassamento delle emissioni inquinati è reso possibile dai moderni filtri FAP, utilizzati in combinazione coi catalizzatori SCR (Selective Catalytic Reduction).
Due soluzioni tecniche, sempre secondo gli studi condotti dal CNR, che permettono di abbattere le emissioni a livelli addirittura inferiori a quelli prodotti dall’usura di pneumatici e freni.
Auto diesel QUALE FUTURO?
Sulle emissioni inquinati va fatta ulteriore chiarezza perché, secondo i dati diffusi dall’UNRAE, il trasporto passeggeri su strada in Italia rappresenta solo per il 18,6% delle emissioni di CO2 (la sola produzione di energia è il 30,2% delle emissioni).
La motorizzazione privata è anche il settore dove sono stati compiuti i maggiori sforzi tecnologici ed ottenuti i maggiori miglioramenti negli ultimi anni.
Infatti le moderne motorizzazioni diesel, come detto in precedenza, hanno raggiunto performance talmente avanzate in termini emissivi da scoraggiare ulteriori tentativi di miglioramento incrementale.
La soluzione più amica dell’ambiente, soprattutto più pratica ed attuale, è quella di svecchiare il più possibile il parco auto circolante in Italia.
Sicuramente in questo processo non influiscono le politiche di amministrazioni locali che preferiscono demonizzano a più riprese il diesel che invece affrontare la questione da un’altra prospettiva. Ricordiamo che le auto a gasolio rappresentano oltre il 50 % di quelle immatricolate nel nostro Paese.
L’inquinamento imputabile ai motori diesel verosibilmente è dato dai 7,6 milioni di vetture omologate Euro 0, 1, 2 e 5,7 milioni di Euro 3 circolante in Italia. Servirebbero dunque politiche che consentano la sostituzione veicoli più datati con moderni Euro 6 o al limite anche Euro 5.