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Futuro dell’auto secondo l’UNRAE all’Automotive Dealer Day

All’Automotive Dealer Day 2018 di Verona si è discusso molto sul futuro dell’auto con l’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. Ecco la loro strategia per traghettare gli automobilisti verso la mobilità futura

FUTURO DELL’AUTO – Il mondo dell’auto è chiamato a sfidi epocali guardando alla mobilità del futuro. Il diesel da più parti è stato demonizzato con gli automobilisti che in questa fase storica si trovano spiazzati nell’acquisto di un’automobile nuova.

La mobilità elettrica è il futuro ma attualmente presenta ancora parecchie incognite. Ad onor del vero qualcosa si sta muovendo sul fronte delle infrastrutture di ricarica (siamo fermi però a 2.700 postazioni sul territorio nazionale) e le nuove auto elettriche hanno un’autonomia di percorrenza maggiore con una sola ricarica.
Ma il rovescio della medaglia è legato soprattutto al costo di acquisto di queste auto ecologiche, che mediamente superano abbondantemente la soglia dei 30.000 euro.

Per questo e per altri motivi per una mobilità completamente elettrica ci vorrà tempo e nel frattempo? Qual è la scelta migliore d’acquisto per un automobilista medio tartassato ogni giorno da tanti balzelli sulla propria auto, (bollo, rincari autostradali, aumenti dei carburanti ed una rete stradale pessima)?

FOTO Conferenza stampa UNRAE all’Automotive Dealer Day 2018

Futuro dell’auto | UNRAE AUTOMOTIVE DEALER DAY

Di questo e degli altri temi legati alle sfide della mobilità del futuro se ne ha parlato abbondantemente, l’UNRAE l’Associazione delle Case automobilistiche estere, a Verona in occasione dell’Automotive Dealer Day, l’evento biennale che coinvolge nel capoluogo veneto tutti gli attori dell’automotive.

Futuro dell’auto | MOTORI DIESEL

A proposito di diesel e di emissioni inquinanti l’Associazione dei Costruttori esteri si è rivolta al Censis per uno studio a carattere socio-economico sulla transizione oggi in atto e al CNR per un’analisi delle emissioni delle autovetture. I principali risultati degli studi effettuati sono stati presentati in una tavola rotonda a cui hanno partecipato Marco Baldi, Responsabile dell’Area Economia e Territorio del Censis, Maria Vittoria Prati e Carlo Beatrice, Ricercatori dell’Istituto Motori del CNR di Napoli, Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE e Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE.

L’Istituto Motori del CNR ha presentato una ricerca con la quale ha fatto chiarezza sull’evoluzione delle normative in materia di emissioni climalteranti e inquinanti, analizzando i possibili scenari che si verificherebbero con un significativo ricambio del parco circolante.

Dalla ricerca è emerso che le tecnologie motoristiche in sviluppo saranno in grado di proiettare i motori convenzionali ad un livello di inquinamento praticamente trascurabile nel prossimo decennio e che il motore a combustione interna resta uno strumento strategico al fine di una efficace transizione verso una mobilità “CO2 Neutral” per i paesi europei.

I ricercatori del CNR hanno sostenuto, infine, che l’introduzione piena delle nuove normative sulle emissioni inquinanti (RDE) annullerà gli effetti riscontrati nell’applicazione delle precedenti normative e la coesistenza delle differenti tecnologie propulsive.
Nel medio-lungo termine sarà fondamentale lo sfruttamento delle sinergie tra i vari sistemi al fine di definire il connubio ottimale tra propulsore e vettore energetico in funzione del tipo di veicolo e del suo uso.adblue diesel

Futuro dell’auto | AGENDA DI TRANSIZIONE UNRAE

All’Automotive Dealer Day l’UNRAE ha lanciato la sua strategia. Secondo l’Associazione dei costruttori esteri il nostro Paese avrebbe bisogno di condividere, tra tutti i soggetti coinvolti nella mobilità, un’ “Agenda della transizione” che faccia chiarezza sui problemi in essere e che tracci il percorso da seguire nei prossimi anni. L’”Agenda” dovrebbe innanzitutto:

– introdurre elementi di chiarezza nel riverbero mediatico attuale sulla questione emissiva. Si rischia, infatti, di far convergere sull’auto responsabilità ampiamente condivise con altri settori (la produzione energetica e industriale e la dimensione edilizia, innanzitutto);

– definire un percorso di accompagnamento nel progressivo passaggio dal sistema di mobilità attuale a quello prefigurato dai regolamenti europei per il 2025, il 2030 e il 2050;

– capitalizzare l’interesse degli italiani verso le innovazioni che caratterizzano oggi l’offerta (auto a trazione ibrida o elettrica, dispositivi per la connettività e per la guida autonoma, nuovi format di utilizzo dei veicoli);

– il futuro dell’auto prevedere le infrastrutture necessarie, da un lato, per garantire la transizione verso la “e.mobility”, tenuto conto che al momento attuale i veicoli elettrici trovano un ostacolo alla loro diffusione – oltre che nel costo di acquisto – nella sostanziale inesistenza di punti di ricarica e, dall’altro, per favorire una maggiore diffusione dei veicoli a gas;Incentivi auto elettriche Renault Zoe

– promuovere una visione ordinata delle diverse forme alternative e innovative di mobilità emergenti (il car sharing in ambito urbano, il car pooling sulle tratte extraurbane, le nuove modalità di intermediazione dei servizi e di condivisione dei beni basate su piattaforme digitali);

– programmare la riduzione dell’età dell’attuale del parco circolante, segnalando gli effetti positivi in termini di maggiore sicurezza e minore impatto ambientale che potrebbero provenire da una maggiore responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti e da strumenti di sostegno al rinnovo del parco circolante;

– affrontare la questione del diesel in modo progressivo distinguendo nettamente tra vetture obsolete (Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3) e vetture che offrono ottime performance emissive (Euro 5, Euro 6). In Italia ci sono ben 6 milioni di vetture omologate Euro 0, 1, 2 a cui si aggiungono i 5,7 milioni di Euro 3;

– coordinare e armonizzare le misure adottate a livello locale che hanno impatto sulla circolazione (divieti di accesso selettivi in base alle omologazioni e alle motorizzazioni, zone a traffico limitato, road pricing, parcheggi a pagamento) evitando le soluzioni estemporanee come targhe alterne o “domeniche ecologiche”;

-promuovere un concetto di “mobilità come servizio” che superi la rigida distinzione oggi in essere tra trasporto privato e collettivo. Da un lato ragionando sempre in chiave intermodale per lo sviluppo del trasporto pubblico, dall’altro promuovendo tutte le tecnologie e i meccanismi abilitanti oggi disponibili.

– Istituire una “Cabina di regia” che accompagni la transizione, monitorando in maniera uniforme le problematiche correlate ai fenomeni dell’inquinamento ambientale e dell’incidentalità stradale e coordinando i necessari interventi.

Futuro dell’auto UNRAE Michele Crisci“In sostanza – ha dichiarato il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisciè quanto mai urgente che si avvii un processo virtuoso che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative europee attraverso l’adozione di misure efficaci di svecchiamento e rinnovo del parco e di realizzazione delle necessarie infrastrutture. Ciò favorirebbe la sempre maggiore messa in circolazione di veicoli a minore impatto ambientale e più sicuri, che le Case automobilistiche sono già in grado di offrire, sulla base del principio della neutralità tecnologica, assicurando in pieno una mobilità sostenibile sia ambientalmente che economicamente”.

“L’UNRAE – ha concluso il Presidente Crisci – avvierà da subito un piano di visite tra i principali comuni italiani con l’obiettivo di sensibilizzare i Decisori locali e nazionali alla realizzazione di un’Agenda della transizione che ha le potenzialità per condurre il Paese ad uno scenario più moderno e innovativo, che nel 2030 dovrebbe, secondo le stime UNRAE, far raggiungere ai veicoli elettrici ed ibridi, una quota complessiva di circa il 50% del totale delle vendite”.

STUDIO CENSIS SULLA MOBILITÀ SCARICA QUI






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