Fari direzionali, come funzionano sulle DS storiche
Le DS storiche, oltre ad aver introdotto il sofisticato impianto idropneumatico, hanno portato al debutto i fari direzionali che seguivano l’andamento delle curve
FARI DIREZIONALI – Per tutti gli anni (e furono tanti) che rimase in produzione, la DS fu una vera fucina d’idee. Idee talvolta rivoluzionarie nella loro geniale semplicità, come furono i fari orientabili in funzione della posizione del volante.
Il loro ideatore fu Paul Magès, classe 1908. Di umili origini, dopo aver frequentato una scuola tecnica, a 17 anni era già a lavorare in fabbrica come semplice disegnatore. Ma era un giovane ricco di inventiva e di proposte rivoluzionarie e così fece rapidamente carriera.
Nel dicembre del 1963 lo stilista Flaminio Bertoni, nel breve volgere di una mattinata, ridisegnò il frontale della DS, creando quel muso così caratteristico, dotato di fari carenati, che avrebbe visto la luce nel settembre del ‘67. Avere i fari così arretrati rispetto al vetro che li proteggeva era una necessità dettata dalle leggi dell’aerodinamica ma a fronte di un maggior costo costruttivo dell’insieme, permetteva di avere dello spazio dove alloggiare qualcosa di nuovo.
Fu così che nel 1965 i tecnici di Citroën furono invitati dalla celebre marca di proiettori per una visita nei loro laboratori. Per Citroën, ovviamente, era presente Paul Magés a cui fu presentato un complesso dispositivo elettronico che permetteva di ruotare i fari più interni sul loro asse verticale in funzione della posizione del volante, consentendo al fascio luminoso di seguire l’andamento della strada, illuminando la parte interna delle curve.
Fari direzionali DS
Fu così che nel 1965 i tecnici di Citroën furono invitati dalla celebre marca di proiettori per una visita nei loro laboratori. Per Citroën, ovviamente, era presente Paul Magés a cui fu presentato un complesso dispositivo elettronico alla base dei fari direzionali, che permetteva di ruotare i fari più interni sul loro asse verticale in funzione della posizione del volante, consentendo al fascio luminoso di seguire l’andamento della strada, illuminando la parte interna delle curve.
Al termine della dimostrazione Paul Magès volle mostrare il proprio impianto, che diete origine ai fari direzionali. A motore spento ruotò semplicemente il volante della DS21 con cui era arrivato a Montlhéry ed i fari interni girarono assieme alle ruote per offrire al conducente una maggiore illuminazione nelle manovre di svolta compiute al buio.
Sorpresi da quanto avevano assistito, i tecnici della nota marca di fari per automobile gli chiesero come avesse fatto ad ottenere una risposta così precisa ed immediata alla rotazione del volante, per di più a motore spento. “Con delle semplici corde da pianoforte”, fu la risposta.
Fari direzionali come funzionano
Già, ma come funzionano i fari direzionali? Il cuore del “sistema Magès” erano delle semplicissime, economiche corde da pianoforte: due corde comandavano i fari a correzione dinamica collegati alle barre antirollio dell’auto, altre corde, collegate alla scatola guida, orientavano la posizione dei fari a comando direzionale.
Come sempre, Paul Magès aveva ideato un sistema semplice e geniale per risolvere un problema molto complesso, nel più puro stile di DS.